Bianca Brotto

Diffondiamo Bellezza

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E ADESSO DIVERTIAMOCI OCCUPANDOCI DI COSE SERIE, COME NINO E JOLE

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Stanotte il lago ruggisce come il mare. Le onde si infrangono sulla battigia mentre due anziani giocano fra i cavalloni tenendosi per mano. Si girano. Mi guardano. Sorridono. Il collegamento a Nino e Jole è immediato.

Lui pugliese, lei di Nave, i nonni di Manila Barbati amavano scherzare con la vita.

«Di cavolate ne facevano tante - ricorda la bravissima attrice - tipo una sera perdere tutti i soldi al Casinò ma ogni volta, passato il primo colpo, il nonno esclamava: però, che vita!»

Nino era direttore di banca, amava l’arte, scriveva poesie per i compleanni, trovava una parola buona per tutti e, non prendendosi mai sul serio, affrontava la quotidianità con leggerezza sdrammatizzando sempre.

Un esempio: quando chiamava le quattro figlie a tavola, mentre Jole canticchiava appoggiando i fiori freschi sul tavolo, nella confusione del momento Nino simulava di sedersi dove mancava la sedia mangiando con le posate fantasma. 

«Noi nipoti credevamo fosse un mago - racconta Manila - e non solo per via degli ovetti kinder che faceva spuntare ovunque;

un mattino, mentre camminava per Milano con il figlio di zia Vittoria, disse che li aveva resi invisibili; perplesso mio cugino verificò rivolgendo la parola ad un passante e, non venendo considerato, ci confermò il buon esito del prodigio.

Ogni mattina il nonno, con le scarpe bianche e l’abito beige, comprava “Il Giornale”; quando era al mare lo leggeva camminando sulla spiaggia con noi bambini, affidati a lui, che lo seguivamo.

Un giorno incontrò la nonna che gli chiese dove fossimo. Nino, senza alzare gli occhi dal quotidiano, indicò con il dito un punto indefinito alle sue spalle ma noi non eravamo più lì, da molti passi.

E quanto ridemmo quando Indro Montanelli in persona, al quale Nino aveva scritto per via di un errore trovato in un articolo, lo chiamò inaspettatamente e il nonno, avendo la dentiera in riparazione, dovette gestire la conversazione farfugliando!»

La chicca più preziosa dei nonni di Manila si consumava a letto dove i due amavano leggere e, ognuno seduto vicino alla propria abat-jour, si scambiavano biglietti tipo:

«Oh mia compagna bellissima, grazie per la grattatina alla schiena». Oppure: «Quanta bellezza la luce che cala nella notte sulle nostre pagine». Jole concludeva con: «Se la vita non è che un sogno e la morte un risveglio, io questo vorrei: svegliarmi con te nel nostro letto».

«Speravano infatti di morire insieme, i nonni - sussurra commossa Manila - Quando fu il momento di Nino, sette anni dopo la sua amata Jole, e io tredicenne andai a trovarlo, lui, giallo in viso, volle sdrammatizzare anche il suo addio mimando sorridente il gesto dell’estrema unzione».

Questo era Antonio Cordella detto Nino ed è guardando lui e Jole Benedetti che anche noi possiamo provare a occuparci di cose serie divertendoci a teatrare l’esistenza con il nostro personale: «Però, che vita!»

La Bellezza Nel Quotidiano torna il 30 agosto e mi piace lasciarvi con il ricordo di questi indomiti giocolieri dell’esistenza che ridevano cavalcando le onde, anche le più alte, fidandosi del fluire degli eventi, estraendone il meglio e celebrando così il dono del puro esistere in ogni sua forma.

Sì, davvero, che vita!

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Amo la vita, sempre, anche quando non la capisco, anche quando soffro, ancor di più quando esplodo di gioia; trovo sia un’avventura straordinaria che si rinnova ogni giorno, al sorgere del sole.


Suono di rado, ma con amore, il pianoforte e canto mentre guido. Non ho tempo per le frequentazioni sterili, ma non guardo l’orologio quando un amico ha bisogno di me; l’amicizia è un dono meraviglioso e mi ha salvato la vita.

Mi piace leggere, lasciarmi rapire dai notturni di Chopin e riempirmi con un bel film.


Adoro il fuoco, la fiamma viva, il calore che mi trasmette. Amo viaggiare e vivere le emozioni della natura, dell’arte e degli incontri inattesi. Quando posso fuggo all’isola d’Elba dove, nell’incedere lento e potente del mare, mi rigenero.



Non mi annoio mai, trovo che il semplice esistere nel presente sia entusiasmante.

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Guest Tuesday, 07 October 2025