OneDream

Il blog felice
Der Blog vom Glück
The happy blog

  • Home
    Home Questo è dove potete trovare tutti i post del blog in tutto il sito.
  • Tags
    Tags Consente di visualizzare un elenco di tag che sono stati utilizzati nel blog.
  • Bloggers
    Bloggers Cerca il tuo blogger preferito da questo sito.
Messaggi recenti del blog

«Una mattina di 40 anni fa, mentre mi facevo la barba ed ero davanti allo specchio con le guance insaponate - racconta sul palco di Ted con voce serena Arnaldo Graglia - mi sono chiesto cosa volessi fare da grande. Ero libero, il mio lavoro di manager mi piaceva, avevo denaro, perché dunque quella domanda?» 

Arnaldo in quell’istante percepì che oltre quella sua felicità doveva esserci molto di più e sentì che per sfiorare quel ‘di più’, avrebbe dovuto rinascere.

«In 24 ore - continua - ho abbandonato le vecchie abitudini che servono a sopravvivere, ma non a crescere, quali la mondanità, il tennis e gli amici con i quali la sera uscivo a divertirmi. Non ho mollato il lavoro dal quale mi sarei sganciato più tardi e sono qui, 40 anni dopo, a dirvi cosa ho scoperto».

Arnaldo paragona il suo percorso a un nuovo progetto che, per essere sviluppato, «andava coltivato con intenzione, pazienza, perseveranza, sentimento e attenzione verso gli altri». L’obiettivo finale era connettersi con tutto ciò che lo circondava: persone, animali, natura, cose. 

Da dove cominciare? «Dal non nuocere agli altri - dice - ma a me che non ero un santo e avevo le mie antipatie serviva un addestramento; lo trovai nell’amorevole gentilezza, una pratica che genera un effetto simile a quello della primavera quando, dopo l’apparente morte invernale, al primo raggio di sole spuntano germogli e fiori.

...
Visite: 3398
0

Inviato da il in NUOVI ORIZZONTI

Mi sono fatta ombra per anni. Senza saperlo. Camminando non ci facevo più nemmeno caso a quella forma scura che continuava a seguirmi, non certo per perseguitarmi, ma perché era, ed è, una mia creazione.

Oggi per la prima volta l’ho esaminata. Non la mia. È sempre così difficile vedere se stessi!

Ho osservato l’ombra del mio cane. Lui camminava davanti a me. A sinistra c’era il sole, in mezzo il lupo e alla sua destra una sagoma nera con coda e orecchie ben più grandi delle sue.

Ho chiesto all’ombra: «Esisti sempre?» Risposta: «No. Quando il sole è perpendicolare sulla tua testa, nel centro del giorno, nel centro di te, io non ci sono». 

È stato in quel momento che ho compreso che quando siamo verticalmente attraversati dalla luce, siamo nella Coscienza e lì, dove la beatitudine zampilla, non può esistere alcuna oscurità.

...
Visite: 3197
0

“Hai mai notato un albero che sta nudo contro il sole, com'è bello? Tutti i suoi rami sono delineati, e nella sua nudità vi è una poesia, vi è una canzone. Ogni foglia è andata e sta aspettando la primavera. La primavera, quando arriva, riempie di nuovo l'albero con la musica di molte foglie le quali, nella giusta stagione, cadono e vengono soffiate via. E questo è il modo in cui va la vita” (Krishnamurti). 

La melodia gentile di queste parole mi riporta al nostro essere alberi; le radici più grandi sono le gambe, i nostri genitori, ma ce ne sono altre profonde che affondano nel terreno, gli avi,  l’ambiente dal quale abbiamo assorbito e assorbiamo gli elementi affettivi, materiali e culturali che ci condizionano.

Il tronco, il nostro busto, ci sostiene, è la struttura portante all’interno della quale si trovano numerosi canali sanguigni che trasportano la linfa dalle radici alla chioma, la testa.

Le nostre braccia protese nel mondo sono i rami già grossi, mentre le mani e le dita sono i più sottili deputati, oltre che alla presa sulle situazioni, a sganciarci di dosso le edere (persone) soffocanti che, abbarbicate alla nostra corteccia, ci succhiano linfa vitale. 

Le foglie, i fiori e i frutti rendono visibile il nostro stato di salute; quando, infatti, l’albero non dà frutti o perde le foglie, si chiama l’agronomo che, oltre a valutare la presenza di parassiti, l’esposizione della chioma al sole e delle radici all’acqua, fa l’analisi del terreno: se il suolo è povero (aridità personale) e manca di azoto, fosforo, potassio, il dottore prescrive il concime (un farmaco) che può essere fecondo (amicizie, risate, buon cibo…) o sterile (beni superflui, frequentazioni d’etichetta, l’apparire…).

...
Visite: 3302
0

La storia di Carolina, ambientata ad Abano Terme, va raccontata perché l’invisibile che si fa visibile è un dono per tutti.

Premessa numero 1: Carolina è una professionista molto quotata che dedica una generosa porzione del proprio tempo, ad aiutare gratuitamente le famiglie afflitte da disagi psicologici.

Premessa numero 2: Durante il soggiorno terapeutico ad Abano, Carolina ogni mattina ringraziava anticipatamente la vita, per gli incontri e gli accadimenti che le avrebbero mostrato il suo essere una cosa sola con luniverso.

Premessa numero 3: come si suol dire in ambito contrattuale, ‘le premesse sono parte integrante del presente’ racconto.

È domenica. Carolina deve lasciare le Terme per tornare a casa dove la aspetta lincontro con un bambino al quale lei sta per risolvere un grave problema.

...
Visite: 3422
0

Inviato da il in NUOVI ORIZZONTI

Succede a tutti, prima o poi, di perdere un’amica e a volte non per via di un litigio o di un’incomprensione che calano grevi sulla relazione, ma per una scelta ineluttabile del destino.

Quando accade resta la bellezza del dono ricevuto e un’infinità di ricordi che mi rotolano addosso insieme a quella frase del fisico Tonelli che mi scrivesti:

“Lo stato di vuoto non è il nulla. Anzi può essere visto come un qualcosa che contiene già il tutto, un po’ come il silenzio non è, banalmente, assenza di suono, ma muto contenitore di tutti i suoni possibili, vibrazione di tutte le frequenze perfettamente accoppiate in opposizione di fase”.

Trovavi straordinaria l’espressione “muto contenitore di tutti i suoni possibili” e mi dicesti che il silenzio ci avrebbe fatto meno paura se fossimo state in grado di immaginarlo in questo modo. Avevi ragione. 

E poi c’è quella storia meravigliosa che mi raccontasti sull’amicizia di Damone e Finzia. Me lo ricordo quel giorno, era il 18 dicembre, mi dicesti che questo mito mi sarebbe piaciuto perché parlava di noi.

...
Visite: 3245
0

Inviato da il in VIVERE CON PASSIONE

«Che ritardo assurdo, ieri, tutta colpa tua» esordisce Andrea alzandosi dalla sedia con la tazzina di caffè in mano.

«Non è vero! Ero già pronta alle 7. Sei tu che ti sei perso via».

« Ho controllato una pratica - lo sguardo di Andrea si infuoca - solo perché ti stavo aspettando».

«E io facevo ordine mentre aspettavo te perché, se non faccio io, questa casa diventa una stalla».

«A me lo dici, che sono l’unico ordinato?»

...
Visite: 3407
0

Inviato da il in PAROLE BELLE

Entro trafelata nel supermercato passando sotto l’enorme scritta ‘aperto 7 giorni su 7’. Noto che anche il vicino panificio si è adeguato. Cosa direbbe Costantino?

Un messaggio sul cellulare mi avvisa che se non risponderò entro un’ora a una domanda sull'annuncio che ho pubblicato, la media del mio tempo di reazione, e di conseguenza il mio punteggio di venditore, si abbasseranno. Ma è domenica! Perché non modificano l’algoritmo inserendo nei calcoli il giorno di riposo settimanale? Costantino sarebbe d’accordo.

Come se non bastasse, sempre di domenica, una voce femminile mi contatta sul cellulare per scaricarmi addosso una raffica di imperdibili promozioni.

E i corrieri? Che cosa penserebbe Costantino del loro arrivare anche nei giorni di festa? Qualcuno sostiene sia una bella comodità, ma io mi chiedo: dov’è finita la domenica intesa come tempo di quiete? 

Chi ha concesso alle attività l’apertura ‘no stop’ ha mai riflettuto sulla decisione dell’imperatore romano Costantino il Grande di istituire, in tutto l’impero, il giorno di riposo settimanale?

...
Visite: 3588
0

Inviato da il in NUOVI ORIZZONTI

Gioia è appena entrata in casa grondante lacrime. Ludovica ha un “te l’avevo detto” che le solletica a fior di labbra, ma si trattiene. La ragazza prende a pugni il divano imprecando: «Me l’ha fatta ancora, maledetto! Avevi ragione tu, mamma, le persone indegne non vanno frequentate. Giuro che d’ora in avanti ti ascolterò». 

La donna riflette su quella frase a lungo ripetuta fra le pareti domestiche poi, con tono pacato, si rivolge alla figlia con parole diverse dal solito: «E se mi fossi sbagliata?»

Gioia alza la testa di scatto, ha il viso rigato di trucco e lo stupore addosso. Ludovica continua: «Ripercorrendo la mia storia, mi sono accorta di quante volte io abbia ricevuto poderosi insegnamenti proprio per tramite di persone che si sono comportate male».

L’espressione della giovane è incredula: «Vuoi dirmi che devo continuare ad andare a caccia di carogne?»

Ludovica prende posto sul divano a fianco della figlia. Il suo sguardo diretto e fiero sembra abitato da una sicurezza antica: «Ci sono due modi per crescere, tesoro: comprendere o sperimentare.

...
Visite: 3442
0

«Mi piace tantissimo questa foto scattata per caso» mi racconta la giovanissima fotografa Martina Dall’Oglio.

«Come hai fatto a creare questo effetto?» domando.

«Niente! C’era una fonte luminosa che entrava nella stanza e, all’improvviso, se ne è aggiunta un’altra creata da un raggio di sole che, riverberando in uno specchio, è diventato un secondo faro. I due fasci, incontrando il bicchiere, hanno prodotto le due ombre».

L’entusiasmo di Martina è contagioso. Continua: «Quel che mi ha colpito non è tanto lo scatto, che comunque adoro, ma l’appuntamento con quell’istante venuto a ricordarmi che la separazione è solo un’illusione perché, in realtà, il due fa sempre uno». 

Le parole della ragazza mi si attorcigliano addosso, il mio sguardo resta fisso sull’immagine: vedo un calice, poi due, poi tre, ma il bicchiere resta sempre uno.

...
Visite: 3523
0

Inviato da il in NUOVI ORIZZONTI

Ieri mi è caduto addosso il tempo. È successo quando Lara mi ha raccontato la sequela degli appuntamenti quotidiani che la stringono in un’affannosa morsa. Anche i suoi figli sono tempestati di impegni e persino i nonni. L’impressione è che qualcuno li rincorra. Sempre.

Osservo il giorno che nasce con una tazza fumante di tè in mano; i volti delle persone che vorrei incontrare, e alle quali nemmeno riesco a telefonare, mi scorrono innanzi mentre un pensiero inedito sbaraglia tutti gli altri: “Non è vero che non hai tempo, è sempre il tempo di questo momento”.

Mi fermo. Il colore dell’aurora riempie l’aria. “È sempre il tempo di questo momento” mi ripeto mentre sorseggio il tè e mi godo il calore del liquido che mi scalda dentro; la sensazione di questo istante si dilata all’infinito, l’attimo si fonde con l’eternità. Sono qui. Niente passato, niente futuro. Solo respiro, osservazione, respiro.

Che sia un’illusione quella di non avere mai tempo? Non è che quando lo pensiamo lo creiamo perché non siamo nel presente? Ce la giochiamo sulla presenza, quindi, questa passeggiata sulla Terra?

...
Visite: 3351
0

Quando Tea mi ha chiamato per darmi una bella notizia, che poi era una brutta notizia, diciamo per darmi una notizia, mi è balzata in mente la storiella zen del vecchio saggio che stava seduto all’ombra di una palma, in un’oasi poco lontano dalle porte di una città del Medio Oriente.

In questo luogo l’uomo aveva modo di incontrare mercanti e viaggiatori che si fermavano per abbeverare i cammelli. A volte qualcuno gli chiedeva informazioni.

Un mattino un giovane gli rivolse la parola dicendo: «È la prima volta che vengo da queste parti. Sai dirmi come sono gli abitanti della città?”. Il vecchio gli domandò: «Come erano quelli della città dalla quale provieni?». «Cattivi ed egoisti - affermò perentorio il giovane - per questo me ne sono andato».

«Così sono anche gli abitanti di questo posto» affermò l’anziano.

...
Visite: 3458
0

Inviato da il in NUOVI ORIZZONTI

Succede un mattino alle 6. Ti svegli. Il momento è arrivato. Sai che dovrai lasciare questo mondo. Te l’hanno detto ieri. È ancora buio, fuori. La luce della luna riempie il cielo. Le nuvole cangianti si muovono in una danza lenta. 

La scienza ti ha spiegato molte cose sui movimenti della luna e sul suo influenzare la natura e la vita sulla Terra; ti sei riempito di conoscenza, sei riuscito a svicolare dentro e fuori dalle situazioni più varie, fino a ieri, fino alla pronuncia della sentenza.

Adesso non sai più che fartene della cultura come dei tuoi beni perché, in questo infinito smarrimento, ci sei solo tu, e il tuo vagare inebriato da una sensazione nuova: la Vita!

Per la prima volta la senti senza distrazioni mentali, la Vita, e guardi la luna come non l’avevi mai guardata: sembra il sole della notte e non un corpo celeste che brilla di luce riflessa. Sembra te quando non sai Chi sei.

Il cielo è nero, stamattina, ma il bagliore della luna è ovunque, sulle nuvole radiose e sul grande albero che protende il suo braccio ombroso per raggiungerti.

...
Visite: 3508
0

Inviato da il in PAROLE BELLE

Quella di Dodo e di Paco è una storia vera. È Paco il primo a presentarsi: “Sono un cavallo da tiro, ma mi considero quasi un insegnante perché collaboro col professore nel far capire ai ragazzi come domare i cavalli, riconoscere i finimenti, eseguire una ferratura o una doma agli attacchi. Alle lezioni di anatomia e zoognostica mi metto immobile e mi lascio osservare”.

Paco abita nelle stalle di un Istituto Tecnico Agrario dove, un mattino, scopre di essere stato destinato al macello. Racconta: “Dovevo immaginare che sarebbe finita in questo modo; da qualche anno ormai sono, diciamo così, a mezzo servizio.

Non riesco più a fare quello che mi ha reso famoso. Ho dovuto dire addio alle numerose manifestazioni perché sono stato colpito da una forma di laminite, una malattia molto seria. E pensare che ero forte, e vincevo gare a non finire! Ma ora non posso più fingere con me stesso”.

Fra gli allievi della scuola c’è Dodo, un ragazzo discalculico che si sente diverso dai compagni, perché ha difficoltà con i numeri.

...
Visite: 3481
0

Inviato da il in PAROLE BELLE

Ti svegli. Il sole sta già inviando raggi splendenti sulla tua giornata, ma tu proprio non ce la fai ad alzarti. È per via del peso che ti porti addosso da quella mattina di qualche settimana fa, quando una grandinata di parole si è abbattuta sulla tua persona.

Oggi andrai ad ascoltare altre parole che, sai, potranno ferirti a morte. Non riesci a muoverti dal letto. Speri che succeda qualcosa, sei aperta a tutto, persino ad un’invasione di extraterrestri che potrebbe modificare la giornata che ti aspetta.

Si accende la radiosveglia, sono quindi le 8. La musica classica dipana per un attimo il groviglio imbizzarrito dei tuoi pensieri e poco dopo sono alcuni versi di Rumi a raggiungerti, grazie ad una voce che recita: “Vi è una candela nel tuo cuore, pronta per essere accesa. C’è un vuoto nella tua anima, pronto per essere riempito. Lo senti, non è vero?… Quello che fa male, ti benedice. L’oscurità è la tua candela… Non allontanarti… È lì che entra la luce dentro di te…Continua a rompere il tuo cuore, fin quando non si aprirà”.

Un’immagine balza in primo piano sul palcoscenico del tuo caos mentale: “La candela nel tuo cuore, pronta per essere accesa”. «La candela - ripeti dentro di te - come ho fatto a non pensarci prima?»

Stavolta ti alzi e vai in cucina per accendere un cero rosso che ti hanno regalato a Natale e che dovrebbe durare tre giorni.

...
Visite: 3568
0

«Ho il telefono intasato di messaggi preconfezionati che invocano salute, amore e serenità per il nuovo anno. Che fare? Se non reagisco passo per scortese, se rispondo mi sento un idiota» afferma perentorio Roberto mentre alimenta il camino con un ciocco di legna.

«Cosa ti irrita?» chiedo.

Roberto si siede esclamando: «Basta con la falsità! Se qualcuno ti sta a cuore, chiamalo o vai a trovarlo! E se non puoi fare né l’una né l’altra cosa, prega o dedicagli un pensiero affettuoso, sarà più vero di un “beep” sul telefonino che annuncia un originalissimo “Buon anno”. E poi c’è dell’altro: gli auguri sono fragili perché, in realtà, non puoi sapere cosa succederà».

«Male non fanno, evocano comunque positività» affermo.

«Sì, ma a cosa servono? L’intero pianeta va a rotoli».

...
Visite: 3588
0

Non è vero che va tutto male, non è vero che sarà ancora peggio, ma è vero quello che sentiamo dentro. È insicurezza? Paura? Se è così rendiamoci conto che non sono emozioni nostre, ma il riflesso di ciò che respiriamo ovunque volgiamo occhi e orecchie.

Ognuno di noi è nato per la gioia e per l’amore, e se queste parole stridono con la nostra condizione attuale, non è perché non siano vere, ma perché è successo qualcosa che ci ha scollegato da noi stessi, facendoci smarrire l’obiettivo del nostro abitare in questo corpo;

è come se fossimo partiti per raggiungere un luogo e, sulla strada, deviazioni e guasti al motore ci avessero portati così lontano da farci dimenticare la nostra  destinazione.

Cosa fare?

Il percorso è personale, ma un fattore che ci accomuna c’è ed è Chi Siamo dietro le quinte della nostra missione. “Nei certificati di nascita - scrive Cechov - è scritto dove e quando un uomo viene al mondo, ma non vi è specificato il motivo e lo scopo”, forse perché quello dobbiamo trovarlo da soli.

...
Visite: 3596
0

Non è vero che va tutto male, non è vero che sarà ancora peggio, ma è vero quello che sentiamo dentro. È insicurezza? Paura? Se è così rendiamoci conto che non sono emozioni nostre, ma il riflesso di ciò che respiriamo ovunque volgiamo occhi e orecchie.

Ognuno di noi è nato per la gioia e per l’amore, e se queste parole stridono con la nostra condizione attuale, non è perché non siano vere, ma perché è successo qualcosa che ci ha scollegato da noi stessi, facendoci smarrire l’obiettivo del nostro abitare in questo corpo;

è come se fossimo partiti per raggiungere un luogo e, sulla strada, deviazioni e guasti al motore ci avessero portati così lontano da farci dimenticare la nostra  destinazione.

Cosa fare?

Il percorso è personale, ma un fattore che ci accomuna c’è ed è Chi Siamo dietro le quinte della nostra missione. “Nei certificati di nascita - scrive Cechov - è scritto dove e quando un uomo viene al mondo, ma non vi è specificato il motivo e lo scopo”, forse perché quello dobbiamo trovarlo da soli.

...
Visite: 3397
0

Inviato da il in NUOVI ORIZZONTI

«Penso sia l’agitazione a tormentarlo. Marco si alza il mattino che è già pronto a scattare. È come se la vita non gli desse mai tregua, e lui non trovasse pace nemmeno nel sonno, e nei sogni - dice Chiara - Io sono sempre sul chi va là, perché qualsiasi cosa dica, viene interpretata come un pretesto per inveirmi contro».

«Da quanto tempo siete sposati?» chiedo.

«Venticinque anni».

«Quante gastriti hai collezionato?»

«Tante! Sono stata malissimo finché mi sono illusa di poter cambiare lui, ed è stato persino peggio quando ho cercato di cambiare me». Il mio sguardo è interrogativo. Chiara riprende: «Il punto è che non abbiamo alcun diritto di interferire nella crescita altrui - mi fissa dritto negli occhi - Quanta presunzione c’era in me nel volere che Marco fosse diverso? Chi sono io per sapere cosa sia in assoluto meglio per lui?»

...
Visite: 3658
0

Siamo a Berceto, un piccolo borgo immerso nell’Appennino parmense, è il 24 dicembre del 2019 quando il primo cittadino, Luigi Lucchi, emana questa straordinaria «Ordinanza N. 83 per il Santo Natale:

Richiamato l’articolo 3 dello Statuto Comunale che riporta tra le finalità del Comune anche quella di (…) favorire il pieno sviluppo della persona umana ed il soddisfacimento dei bisogni collettivi;

considerato che spesso nei rapporti sociali si creano tensioni e litigi inutili dettati da individualismo ed egoismo e che tutto ciò danneggia la piccola comunità del Comune di Berceto;

vista la volontà del Sindaco di riempire di gioia il cuore di tutti i suoi concittadini in occasione del Santo Natale;

...
Visite: 3513
0

Di questa indimenticabile vicenda, mi ha colpito la fantasia dei coniugi salodiani Angelo e Lucia, e non solo quella; Angelo Aime e Lucia Lanzi, con i loro sguardi brillanti, sprigionano oggi come allora, un’energia contagiosa.

Siamo all’inizio degli anni ’80 e mentre Angelo si guadagna da vivere come scultore e prestigiatore, Lucia è un’appassionata insegnante. Sono entrambi capi scout e, fra i loro sogni, c’è quello di far vivere ai ragazzi un campo estivo all’estero.

In quei giorni Angelo, costretto a letto bendato per un problema alla retina, può solo ascoltare la radio, ed è lì che gli balena l’idea di chiedere a Sandro Pertini l’omaggio di una pipa da vendere per finanziare il viaggio.

I lupetti vengono incaricati di scrivere la lettera al Presidente della Repubblica e, dopo sei settimane, il gruppo scout si ritrova fra le mani la risposta di Pertini con annessa pipa e benestare alla vendita.

...
Visite: 3555
0